Tomb Raider: Tress FX, nuova tecnologia AMD



Capelli realistici per Lara Croft

Tress FX

Sappiamo da tempo che Crystal Dynamics è in collaborazione con AMD per la realizzazione di Tomb Raider. Oggi siamo venuti a conoscenza della tecnologia Directx 11 segreta di AMD che verrà inclusa nel gioco e si chiama Tress FXEssa è una nuovissima tecnologia esclusiva per le schede AMD che riesce a dare realismo al movimento dei capelli, tenendo conto della fisica e quindi delle collisioni, che impediscono a quest’ultimi di compenetrarsi o penetrare nei modelli poligonali o nel vestiario. Finalmente arriva una risposta di AMD alla tecnologia Phisx di NVIDIA e non vediamo l’ora di testare come è stato il lavoro svolto sulla nostra archeologa.

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Tomb Raider: Specifiche della Versione PC


Rivelate le configurazioni minime e massime

 Tomb Raider
Square Enix ha affermato che Tomb Raider su PC non deluderà, ma anzi stupirà e darà il meglio di sé, sfoggiando un dettaglio delle texture e ombre di altissima qualità, il supporto alla tecnologia tessellation di AMD e quindi agli effetti derivanti dalle librerie directx 11, una Lara più sinuosa e rifinita, effetti di post processing, supporto fino a ben sei monitor, scalabilità del motore grafico elevata, supporto a Windows XP e sarà disponibile la configurazione dei comandi. Sembra sia stata fatta un’ottimizzazione con i fiocchi e Square Enix, come ha anche dimostrato con Sleeping Dogs ed altri titoli, investe molto anche nelle buone ottimizzazione per PC. Diamo ora un occhiata alle specifiche di sistema in grado di far girare il gioco a dettagli minimi ed elevati (ma non massimi con filtri speciali attivati):

Tomb Raider

Requisiti minimi:
OS: Windows XP SP 3, Windows Vista / 7 / 8 (32bit/64bit)
Scheda video: DX 9 – 512Mb (AMD Radeon HD 2600 XT – Nvidia 8600)
CPU: Dual core (AMD Athlon 64 X2 2.1GHz – Intel Core2 Duo 1.86GHz)
RAM: 1GB (2G su Vista)

Requisiti consigliati:
OS: Windows Vista / 7 / 8
Scheda video: DX11 – 1GB (Radeon HD 4870 – Nvidia GTX 480)
CPU: Quad Core (AMD Phenom II – Intel Core i5-750)
RAM: 4GB

Recensione Aliens: Colonial Marines


Recensione a cura di  Alessio “Beyond” Alessandrini

VIDEO – REVIEW

VERSIONE TESTATA: PC

Aliens Colonial Marines

Dopo una lunga attesa Aliens: Colonial Marines approda nei negozi

Sono ben sette gli anni da noi attesi per veder ricomparire nel mondo videoludico una delle serie cinematografiche che più ci è rimasta dentro nel corso degli anni, Aliens: l’inizio del genere horror fantascientifico. Soprattutto i primi due film, Alien diretto da Ridley Scott e Aliens: Scontro Finale passato in mano al cotanto talentuoso James Cameron, rimangono nei nostri cuori e nella storia del cinema e proprio dal finale del secondo film è che riprendono le vicende di questo nuovo (nuovo??) videogame chiamato Aliens: Colonial Marines, sviluppato dai Gearbox Software (Brothers In Arms, Halo: Combat Evolved, Borderlands) e SEGA. Dopo cancellazioni, ritardi e tante difficoltà il prodotto è finalmente arrivato nei negozi. L’attesa sarà stata ripagata o ci troviamo davanti all’ennesimo fallimento di Gearbox? Tuffiamoci nel suo universo e andando a caccia di xenomorfi scopriamolo insieme.

Aliens Colonial Marines

Siamo Marines e non lasciamo indietro un altro Marine”…si ok…ma WTF!!

Come dicevamo precedentemente Aliens: Colonial Marines si pone tra il secondo e il terzo film della saga e ci vede vestire i panni del caporale Christopher Winter che, arrivato con l’astronave USS Sephora in aiuto della Sulaco (nave dove si trovavano gli androidi Hicks e Bishop, Ripley e la bambina Newt), si ritroverà coinvolto, insieme al suo team, nella minaccia Xeno e nei segreti della Wayland Yutani sul pianeta LV-426. La sceneggiatura scritta con l’aiuto dei due registi, Scott e Cameron, appassiona i fan della pellicola, grazie alla trasposizione molto fedele delle ambientazioni e all’atmosfera tipica dei film di Aliens che si viene a creare. Purtroppo però rimangono dei difetti e delle perplessità dovute a diverse incongruenze narrative e ai dialoghi tra i marines che spesso portano a noia per la ripetitività di molte frasi. Ci ritroveremo, però, in situazioni molto simili a quanto visto nei film e con un finale aperto, ma che si ricollega perfettamente con Aliens 3.

Aliens Colonial Marines

Mmm…ma siamo ancora nel 1986? Siamo tornati indietro negli anni?

Il gameplay di Aliens: Colonial Marines è il problema più grande che affligge il titolo. Ci troviamo davanti a un classico (che più classico non si può) shooter in prima persona costruito su una struttura estremamente lineare e guidata, dove si alternano sparatorie con il personale della Wayland Yutani, quelle con gli xenomorfi, una minima esplorazione degli ambienti alla ricerca di munizioni, armature, medikit, computer dove ascoltare registrazioni per approfondire la trama di gioco e armi leggendarie provenienti dai film e qualche sezione con un leggero richiamo ai giochi stealth/survival, in cui si respira una tensione superiore rispetto al resto del gioco. Il grosso problema riguarda il bilanciamento di tali situazioni davvero pessimo, infatti ci ritroveremo per gran parte della storia di fronte a sparatorie continue e noiose, a causa anche di un intelligenza artificiale nemica non particolarmente sviluppata e strategica. Vedremo xenomorfi uscire all’improvviso dall’oscurità attaccandoci sempre con gli stessi identici pattern d’attacco, che a un certo punto diventeranno talmente prevedibili e imbarazzanti da non richiedere neanche più una gran concentrazione, trattandosi di banali, violenti salti verso il protagonista e niente di più.

Aliens Colonial Marines

Quando ci salteranno addosso partiranno dei quicktime events a prova di imbecille, dove ci sarà chiesto di premere ripetutamente sempre il solito tasto. La stessa cosa vale per gli esseri umani, che sono molto precisi nella mira ma non creano strategie d’attacco complesse per aggirarci o altro. Gli sviluppatori furbamente, avendo notato questi grossi difetti di IA a prodotto terminato, hanno allora apportato delle modifiche al danno inferto da ciascun colpo che subiamo, così da farci stare cauti e attenti nei combattimenti. In Aliens: Colonial Marines il sistema della salute funziona a blocchi: ce ne sono ben tre che rappresentano la salute e ogni volta che uno di questi sarà vuoto sarà necessario acquisire un medikit per riempirlo nuovamente, mentre se si svuota solo in parte ci penserà la rigenerazione della salute abbastanza rapida. Per difenderci in miglior modo c’è anche una barra per l’armatura, che ritarderà la sottrazione dei preziosi punti salute. Il gioco ci metterà a disposizione soltanto un piccolissimo equipaggiamento offensivo. Troveremo una mitragliatrice, un fucile a pompa, una pistola con colpi infiniti e le granate (davvero imprecise nel lancio) come predefiniti , ma verso la fine anche un inceneritore e un lanciarazzi (quest’ultimo utile soltanto per una determinata missione).

Aliens Colonial Marines

Parte di queste armi potranno essere potenziate con mirini più precisi, estensioni per i caricatori e cosi via ogni volta che saliremo di grado accumulando punti esperienza, ma non si è rivelata un aggiunta utile ai fini del gameplay vista l’estrema semplicità. Altro problema è proprio il valore che assume ciascuna arma perchè potremo andare avanti fino alla fine utilizzando anche soltanto la pistola, per fare un esempio, e uccidere qualsiasi nemico ci troveremo dinanzi, quindi l’importanza in svariate situazioni di ciascuna di esse è inesistente ed è proprio questo a rendere il gameplay banale, privo di sostanza e dalle meccaniche di uno sparatutto primitivo. Immancabile nei giochi di Aliens è poi il rilevatore di rumore che ci permetterà di avvertire nemici nelle vicinanze e capire la strada da prendere anche se in verità di pochissima utilità visto che ci troviamo in un gioco costruito su binari. C’è, infine, la possibilità di spostare determinate mitragliatrici automatiche in alcuni scenari più caotici per darci una mano nello sterminio. Come tipologia di missioni ci troviamo di fronte a un titolo a parti interessante, ma in altre estremamente ripetitivo e poco vario. La parte più originale è rimasta l’unica missione caratterizzata da tratti survival e stealth dove dovremo attraversare dei condotti oscuri popolati da xenomorfi cercando di non far rumore per non far individuare la nostra posizione.

Aliens Colonial MArines

Purtroppo però anche lì l’intelligenza artificiale è disastrosa e deficitaria visto che facendo rumore non ci attaccano ma esplorano l’ambiente seguendo il nostro rumore ma ci passano accanto senza accorgersi di nulla o rimanendo impalati a guardarci. Parlando di combattimenti l’unica varietà ci è data da alcuni “boss” che però non si uccidono in modi particolari (a parte quello finale..sempre fin troppo semplice) ma semplicemente bisognerà spostarsi al momento giusto, correre poi sparare alle spalle e cosi via. Altra varietà e senso di pericolo e sopravvivenza è dato dai momenti in cui ci saranno alle costole Xeno imbattibili dove dovremo scappare in tempo senza farci prendere.

Escono dalle fottute pareti! Oooh meglio se rimanevano nascosti! Orroreee!!

Appena abbiamo avviato Aliens: Colonial Marines la nostra reazione è stata: “What the Hell?!!” Si è questa la reazione avuta dopo aver capito che la storia di Duke Nukem Forever si stava ripetendo di nuovo. Dopo sette lunghi anni il prodotto è invecchiato e anche male. Ci troviamo davanti l’ennesima produzione costruita sull’ Unreal Engine 3, ma questa volta con delle texture bizzare e piatte che cadono nel ridicolo per un gioco datato 2013, dell’effettistica del tutto assente, animazioni che definire legnose è troppo riduttivo, effetti particellari che si possono collocare all’inizio del nuovo millennio e una fisica povera e quasi del tutto assente.

Aliens Colonial MArines

A tutto ciò va aggiunto un ragdoll pessimo sui nemici che spesso sembra non risentano dei colpi inflitti sul loro corpo, dando così una realisticità pessima ai combattimenti con gli umani. A salvarsi è il gioco di luci ed ombre, che spesso crea atmosfere non incredibili ma gradevoli allo sguardo e in grado di trasferire ansia al giocatore, e il lavoro artistico che in rari casi è degno di nota. Anche i character design degli alieni sono molto ben ricreati e fedeli alla saga e incutono la solita paura al solo sguardo, però la stessa cosa non si può dire dei versi assegnati agli Xeno che non riescono a spaventare essendo davvero infantili e di debole impatto sulle sensazioni di chi gioca. Diverso il discorso se ci si riferisce al doppiaggio italiano dei personaggi sempre di alto livello e ben recitato in qualsiasi situazione ci si trovi. Da bocciare la colonna sonora presa dal film nettamente in disaccordo con le azioni su schermo e gli effetti sonori delle armi, decisamente vecchi rispetto a ciò a cui ci hanno abituato gli sparatutto moderni più celebri. Da segnalere alcuni glitch sui pattern di movimento degli xenomorfi in alcune situazioni dove rimangono come bloccati da un muro invisibile con l’impossibilità di raggiungerti e un altro sugli alleati che verso la fine del gioco impugneranno una mitragliatrice per spararti.

Aliens Colonial MArines

Il capolavoro sulla serie Aliens deve ancora arrivare

Aliens: Colonial Marines è la dimostrazione che uno sviluppo travagliato e che si prolunga negli anni porta sempre a risultati mediocri, dove il gameplay risulta ormai vecchio e datato come anche il livello tecnico. I Gearbox si stanno perdendo per strada e con questo titolo sono nuovamente caduti in basso, come qualche anno fa con lo storico Duke Nukem Forever, quindi non possiamo che sconsigliare questo ennesimo lavoro poco riuscito sulla tanto amata saga cinematografica. Consigliamo di acquistarlo ad un massimo di 5 o 10 euro tra qualche mese, perchè se lo acquisterete ora a prezzo pieno ve ne pentirete senza ombra di dubbio. Un gioco degno degli xenomorfi deve ancora arrivare…ma quando? Intanto torniamo a giocare ad Aliens Vs Predator 2 del 2001, ultimo vero capolavoro dedicato alla serie.

Pro Aliens Colonail Marines  

contro aliens Colonial Marines

QUALITA’/PREZZO: 4

TRAMA/NARRATIVA: 7

GRAFICA: 5

GAMEPLAY: 5

AUDIO: 6

LONGEVITA’: 6

ORIGINALITA’: 4.8

CARISMA: 4.8

GIUDIZIO FINALE: 5.5/10

Bioshock Infinite: Trailer “Lamb Of Columbia” in italiano


Un doppiaggio italiano di qualità

Bioshock Infinite2K Games e Irrational Games, a lavoro su Bioshock Infinite, hanno rilasciato la versione completa del trailer “Lamb Of Columbia” completamente doppiato in lingua italiana. Il video è incentrato sulla figura di Elizabeth che, a quanto pare, rivestirà un ruolo molto importante nella trama del gioco. Il doppiaggio sembra ben interpretato, carismatico e di qualità.

Square Enix: Teaser trailer per Murdered: Soul Suspect


Un detective fantasma che indagherà sulla sua stessa morte

Murdered: Soul SuspectSquare Enix ha appena rilasciato il primo breve teaser trailer di Murdered: Soul Suspect, un action adventure che uscirà su PC, PS3 e XBOX 360 dove, da queste prime immagini, sembra che impersoneremo un detective fantasma indaffarato sulla risoluzione del suo difficile caso: scoprire chi l’ha assassinato, interagendo con il mondo dei vivi. Siamo in attesa di notizie più chiare.

Quantic Dream: una nuova IP al Playstation Meeting?


Altri rumor intorno a Singularity

Quantic Dream

Gli utenti di NeoGAF hanno notato il co-CEO di Quantic Dream, Guillaume de Fondaumiere a New York, proprio quando manca pochissimo al Playstation Meeting del 20 Febbraio, dove verrà sicuramente presentata Playstation 4. Oltre questo, Sony ha ricaricato la tech demo di Project Kara sul canale youtube di Playstation e ciò ci fa sospettare che durante questo incontro potrebbe essere rivelato un nuovo gioco di Quantic Dream in collegamento proprio con Kara. Tempo fa Sony ha registrato un dominio chiamato Singularityps4.com quindi proprio questo Singularity potrebbe essere il nome della loro nuova IP, ispirata al romanzo Singularity is Near di Ray Kurzwell e che tratta il rapporto uomo-macchina, uomo-robot. Domani vi sapremo dire di più a riguardo.

Destiny: Info e trailer di presentazione


Rivelato il nuovo progetto di Bungie e Activision Blizzard

Destiny

Destiny, lo sparatutto in prima persona di Bungie, i creatori della saga di Halo, e di Activision Blizzard, oggi è stato rivelato con diverse info e un trailer di presentazione rilasciato pochi minuti fa.

Destiny, come spiega Bungie, accompagnerà gli sviluppatori per ben dieci anni attraversando tutta la next generation che ormai è alle porte. Esso sarà diviso in capitoli e ognuno di essi avrà una storia diversa e conclusione propria. Tali conclusioni senza ombra di dubbio porteranno poi ad un finale unico della saga fantascientifica. Destiny si presenta come un FPS vecchia scuola arricchito, però, da una componente da gioco di ruolo; infatti troviamo la possibilità di scelta tra diverse fazioni che al momento sono: Titan, Warlock e Hunter.

Destiny

Oltre questo per giocarci sarà necessaria una connessione ad internet permanentemente attiva come in un MMO, perchè i giocatori possono incontrarsi nel mondo di gioco (molto vasto e vario) e cooperare durante le missioni. Nonostante ciò, Bungie ha escluso che il loro prodotto sarà un MMO vero e proprio e con abbonamento mensile, ma tale connessione verrà sfruttata soltanto per dare la possibilità, in aree speciali di una missione, di cooperare insieme ad altri gruppi di giocatori o semplicemente proseguire sulla loro strada in solitario. L’universo di gioco sarà totalmente privo di caricamenti, nonostante la grandezza che ci troveremo di fronte: per esempio, potremo viaggiare tra i vari pianeti e raggiungere le missioni assegnateci in totale streaming e in tempo reale!

Destiny

La storia ci metterà nei panni di un Guardiano, ossia un soldato che abiterà nella torre all’interno della Città, che rappresenterà l’ultimo avamposto terrestre rimasto, protetto da una misteriosa sfera gigantesca. Ci troviamo centinaia di anni nel futuro e l’Umanità si è lasciata alle spalle l’Età dell’Oro, piena di progressi tecnologici importanti e caratterizzata dalla colonizzazione spaziale che non ha portato altro che catastrofi e distruzione. Quando la nostra civiltà ha raggiunto il culmine della sua bellezza, il Sistema Solare inizia a riempirsi di nemici sempre più numerosi e forti e il nostro popolo viene decimato. Solo grazie a un presunto Viaggiatore, gli ultimi sopravvisuti riescono a rifugiarsi all’intorno di quest’ultima Città salvandosi. Partendo dalla Torre della Città, inizieranno le nostre missioni per la salvezza del nostro e degli altri Pianeti affrontando le minacce che li popolano.

Destiny

Il gioco uscirà a cavallo tra il 2013 e il 2014 sia su PS3 che XBOX 360. Della versione PC ancora non ne sappiamo nulla, ma non è stata ancora ufficialmente esclusa dagli sviluppatori. Appena sapremo di più scriveremo un articolo più completo. Ora godetevi il bellissimo trailer di presentazione che ci fa conoscere un po’ lo straordinario lavoro artistico e qualche location del gioco molto suggestiva. Buona Visione!

God Of War Ascension: La demo arriverà a fine mese


Una versione di prova per la nuova avventura di Kratos

God Of War: Ascension

Santa Monica Studio, dopo la beta multiplayer, ha deciso di rilasciare anche una demo single player per God Of War: Ascension.

Essa sarà disponibile su Playstation Network a partire dal 26 Febbraio ma, partecipando all’esperienza social Rise Of The Warrior , qualche fortunato potrà accedervi con una settimana di anticipo.

Il gioco completo invece ricordiamo che sarà disponibile nei negozi dal 12 Marzo 2013 in esclusiva PS3.

Recensione DMC: Devil May Cry


Recensione a cura di Alessio “Beyond” Alessandrini

VIDEO-REVIEW

I Demoni tornano tra di noi..o non se ne erano mai andati?

DMC

Un brivido ha percorso la pelle di quei fan che hanno tanto amato i vecchi capitoli della serie nipponica Devil May Cry, quando mamma Capcom ha deciso di affidare lo sviluppo a un giovane ma talentuoso team inglese, i Ninja Theory (Enslaved, Heavenly Sword), per la paura di un allontanamento troppo evidente dai classici canoni della serie, occidentalizzando e trasformando in maniera estrema il prodotto. L’intenzione di Capcom era proprio quella di stravolgere la serie, che ormai cominciava ad invecchiare e ad essere poco innovativa tra un capitolo e l’altro, sia sotto l’aspetto della giocabilità che delle ambientazioni, dando vita ad un qualcosa di fresco, nuovo e moderno, ed è proprio così che si presenta il reboot della serie, ossia DMC: Devil May Cry.

DMC

Un mondo corrotto

La trama è un vero e proprio punto di ripartenza e trova come protagonista il solito Dante, qui adolescente, scapestrato, assiduo frequentatore di night club, donnaiolo e con un oscuro passato alle spalle, che gli verrà svelato da un misterioso ribelle a capo di un’organizzazione terroristica, intenta ad ottenere la libertà da quelle persone che il mondo lo controllano e ci fanno sentire schiavi del sistema, e dalla sua assistente sensitiva Kat. DMC: Devil May Cry ci tuffa in un mondo molto simile al nostro, ma interpretato in chiave visionaria, abbandonando le atmosfere gotiche del passato. Prima di tutto va menzionato il fatto che non sappiamo dove ci troviamo, il nome del posto dove si svolgono le vicende non viene mai nominato e questo perchè Ninja Theory ha voluto farci capire che ovunque andiamo la situazione è la stessa. La corruzione, il potere dei ricchi imprenditori o dei politici sull’intera società, gli inganni, la manipolazione e l’influenza dei media…dietro tutto ciò ci sono dei demoni che agiscono nell’oscurità e che sono sempre tra noi in una dimensione parallela e che coincide con la nostra, una dimensione che ci mostra la verità delle cose, una realtà distorta, un sottile strato invisibile all’occhio umano chiamato Limbo.

DMC

La sceneggiatura non è di certo innovativa e originale, ma coinvolge e risulta godibile dall’inizio alla fine, grazie al carisma dei personaggi e al tema affrontato, ma purtroppo mancano momenti molto emozionanti, importanti colpi di scena e delle forti morali a chiudere in bellezza il prodotto. I dialoghi sono scritti in maniera abbastanza adolescenziale – in contesto con la giovane età di Dante – e a volte cadono nel ridicolo, soprattutto durante alcuni scontri con i boss, dove si và avanti a treni di bestemmie piuttosto banali.

Dante è adolescente ma il suo stile è maturo

Questo reboot porta con sé parecchie innovazioni dal punto di vista del sistema di combattimento. Dante ora può portare con sé fino a otto armi: Rebellion, una spada dall’attacco e velocità bilanciati, e Ebony e Ivory, le due pistole a fuoco rapido dai poteri demoniaci, saranno in nostro possesso dall’inizio del gioco, mentre tutto il resto dell’arsenale, che comprende Arbiter, un ascia demoniaca devastante per gli attacchi verso un unico nemico, Osiris, una falce angelica dai danni leggeri e utile per gli attacchi di mischia, Eryx, dei guantoni legati dall’elemento del fuoco molto forti ma dal raggio d’azione ridotto, Aquila, un arma in grado di lanciare diverse lame contro un gran numero di nemici e bloccarli per un determinato tempo, Ravenant, un fucile a canne mozze molto lento da ricaricare ma estremamente efficace e Kablooey, una pistola in grado di lanciare dardi e di farli esplodere manualmente, verrà acquisito con la progressione della storia.

DMC

Tutte queste possibilità di combattimento riescono a dare una notevole profondità al gameplay, che è risultato divertente, strategico, riflessivo, estremamente diversificato e vario per tutta la durata del titolo. La combinazione di tutti questi elementi descritti è fondamentale per abbattere le molteplici tipologie di nemici presenti durante la nostra avventura, perchè tutto è stato studiato alla perfezione dai game designer per sfruttare al massimo tutte le abilità in possesso di Dante. Ci ritroveremo immischiati, infatti, in grandi scontri dove si alterneranno nemici più esili ad alcuni più possenti, quelli difesi da scudi ad altri volanti che ci attaccheranno a distanza, e questo ci porta a riflettere sulla strategia migliore da utilizzare per sconfiggerli visto che ognuno ha caratteristiche ben diverse e distinguibili dagli altri e quindi dovremmo usare strategicamente armi e combo differenti.

DMC

Ma le abilità di Dante non si fermano qui. Tra le aggiunte, visto che il nuovo Dante è un Nephilim (metà demone e metà angelo), troviamo anche una spinta a mezz’aria utile per schivare attacchi quando combatteremo in volo e per attraversare grandi burroni (a volte poco precisa), le elevazioni angeliche e demoniache che fungono da veri e propri rampini: la prima per raggiungere un determinato nemico o punto dello scenario e la seconda per attirare nemici verso di noi, eliminare le difese come gli scudi o estrarre parti dello scenario, evidenziate da una sfera rossa, per utilizzarle come piattaforma. Tutto ciò rappresenta la componente platform di DMC: Devil May Cry. Possiamo infatti dire, che il prodotto è costituito da un’alternanza tra fasi di esplorazione, che comprendono la ricerca di stanze segrete dove ci sono prove extra a tempo molto varie tra loro (ce ne sono ben 21) e il ritrovamento di chiavi speciali per aprirle, combattimenti e platform davvero perfetta e che regala al titolo un ritmo mai stancante e ripetitivo, ma invece sempre vario e intervallato da tanta varietà. Purtroppo, però, si sente la mancanza degli enigmi, che invece erano presenti nei precedenti titoli della serie, che avrebbero donato qualche ora in più per il completamento della campagna piuttosto breve, rendendola meno lineare e più complessa. Dante, inoltre, avrà a disposizione anche una schivata sottoforma di capriola molto utile negli scontri affollati; ma il problema è che il team ha riservato ben due tasti, L1 e R1, per due schivate identiche, mentre uno dei due poteva essere utilizzato per il sistema di puntamento o lock on, che negli scontri caotici se ne sente spesso altamente la mancanza, visto che può capitare di sparare, colpire o afferrare nemici che al momento non ci interessa eliminare.

DMC

Non mancano ovviamente i boss, che sono caratterizzati da più barre di energia da svuotare. Tali scontri sono anch’essi strategici e si basano sullo studio dei pattern d’attacco dell’avversario, mai molto complessi e articolati, anzi, rispetto ai normali scontri, ci sono persino risultati più semplici da affrontare, ma vanno lodati per la varietà (ce n’è uno contro un demone che alberga nel corpo di un giornalista altamente spettacolare per utilizzo originale delle telecamere e delle scelte artistiche). Ultimo grande ritorno tra le abilità di Dante è quella del Devil Trigger e durante l’attivazione di quest’ultimo lo schermo diventa totalmente bianco evidenziando i nemici in rosso, che vengono scaraventati in aria e Dante avrà un tempo limitato (dipende dalla barra del devil trigger che presenta un limite per l’attivazione) per colpirli indisturbato, avendo anche una potenza di danno maggiore.

DMC

Potenziamenti, negozi, extra e rigiocabilità

In DmC: Devil May Cry ritornano anche le varie statue che fungono da negozi, dove è possibile acquistare potenziamenti sia per le nostre armi che per le abilità peculiari del protagonista e diversi oggetti, come globi d’oro per far resuscitare Dante dopo la morte in uno scontro senza farlo ripartire dal checkpoint, globi verdi di taglia piccola e grande per ripristinare parte della salute e oggetti per aumentare la quantità di devil trigger nei momenti difficili. Gli acquisti di oggetti possono essere fatti spendendo quantità di globi rossi accumulati durante l’avventura, mentre i potenziamenti si acquistano tramite i punti potenziamento, che si accumulano con i punti esperienza guadagnati eseguendo manovre e combo sempre più sorprendenti e spettacolari: più sono elaborate più punti guadagneremo. I negozi sono disponibili sia durante le missioni che a fine livello, dove si tireranno le somme per il punteggio accumulato e il grado di bravura ottenuto: le morti, i globi oro e verdi utilizzati diminuiranno il punteggio finale, dal quale dipende anche il numero di punti potenziamento che otterremo. I livelli di difficoltà sono moltissimi e sono essi a regalare una rigiocabilità del prodotto a dir poco infinita, visto che se giocato solo una volta DMC non durerà oltre le 9 ore complessive.

DMC

Noi abbiamo provato le modalità Cacciatore di Demoni e Nefilim, riscontrando una difficoltà nettamente aumentata nel passaggio da una difficoltà all’altra, durante il quale troveremo nemici in quantità maggiore e molto più violenti che ci costringeranno, già dalle fase iniziali, a scontri molto strategici e attenti. Ninja Theory ha voluto creare un gioco adatto a tutte le fascie di giocatori e ne ha riservata una anche per gli hardcore gamer più esigenti, che potranno trovare pane per i loro denti nella modalità Inferno e Inferno, dove un solo colpo subito sarà fatale e dovrete reiniziare tutta la missione in corso da capo. Finito il gioco, verranno anche sbloccate delle skin speciali come il cambio di capelli per Dante e aspetti estetici diversi per le sue armi.

DMC

Unreal Engine 3, ma sorprende

Tecnicamente il lavoro Ninja Theory si assesta su livelli veramente gradevoli. Pur sfruttando una versione potenziata e personalizzata dell’Unreal Engine 3, il team è riuscito a tirar fuori un prodotto ben dettagliato in quanto a texture, ma soprattutto coloratissimo e affascinante. Oltre ai dettagliatissimi modelli poligonali animati alla perfezione, stavolta ci troviamo di fronte anche a un livello artistico d’eccezione con cromatismi sempre bellissimi e una realizzazione del limbo visionaria e azzeccata con tanti effetti particolari e che regalano originalità e un aspetto unico al gioco. Si spazia, inoltre, molto spesso da cutscene create con il motore grafico del gioco ad altre in computer grafica curatissime, come in Final Fantasy X.

DMC

L’illuminazione, in questa versione PC, è uno degli aspetti più curati e potenziati e regala degli scorci mozzafiato e incantevoli, ma le texture, seppur buone, non sono state ottimizzate e il supporto alle directx 11 è assente, come accade di solito per le produzioni con l’Unreal Engine, ormai un motore vecchio e datato per alcuni aspetti. Ad essere migliorati, rispetto alla versione console, sono la risoluzione in FULL HD e il framerate, che schizza a valori incredibili superando i 60 FPS anche su macchine di fascia media, rendendo l’azione frenetica e fluida come deve giustamente essere in giochi di questo genere per goderseli appieno. Se ci aggiugiamo poi una colonna sonora elettrizzante in cui sono presenti brani dei Combichrist, un gruppo Aggrotech norvegese, e dei bravi Noisia non si può che ottenere una produzione audio-visiva eccezionale. Anche il doppiaggio si assesta su buoni livelli non stonando troppo con i personaggi, a parte quello di Dante che è risultato leggermente infantile. Rimangono purtroppo dei difetti per quanto riguarda le telecamere, che negli spazi stretti e durante gli scontri caotici tendono a posizionarsi in modo confusionario non garantendo una visuale chiara al giocatore, ma accade molto raramente.

DMCDevil May Cry viene stravolto ma è più folle che mai

I Ninja Theory stravolgono il mondo e la storia originale di Devil May Cry, ma riescono a regalare un prodotto a dir poco appassionante ed estremamente folle e divertente, raggiungendo vette di gameplay che i vecchi capitoli potevano solo sognarsi. La varietà e la profondità è tanta e il team ha dimostrato di essere molto appassionato del franchise, scrivendo una sceneggiatura, che, anche se non perfetta, coinvolge e tiene incollati allo schermo, ed è accompagnata da un’alternanza tra le varie componenti di gioco precisa, funzionale, ritmica e ben gestita che non annoia mai il giocatore portandolo al senso di monotonia. Il gameplay è il meglio che si può avere da un action hack’n slash e vi divertirà gasandovi in modo incredibile, grazie anche ad una colonna sonora d’eccezione e un lavoro artistico e di level design affascinante e visionario. I difetti non mancano come una poco precisa gestione della telecamera negli scontri caotici, la mancanza del lock on, che specie in alcune situazioni si fa sentire, e un’ottimizzazione su PC effettuata solo in parte, però Dante è tornato e ha davanti a sé un futuro che, grazie al nuovo team, si prospetta brillante e innovativo.

Pro

  • Produzione audio-visiva notevole
  • Il combat system è il migliore della serie
  • La versione PC è estremamente fluida…
  • Trama interessante…
  • Estremamente rigiocabile

Contro

  • …ma non ottimizzata alla perfezione
  • …ma poco emozionante e innovativa
  • Lock on assente e qualche problema di telecamera
  • Boss fight spettacolari ma abbastanza semplici

QUALITA’/PREZZO: 8

TRAMA/NARRATIVA: 7.7

GRAFICA: 8.4

GAMEPLAY: 9.2

AUDIO: 9

LONGEVITA’: 8.3

ORIGINALITA’: 8.9

GIUDIZIO FINALE: 8.5/10

Resident Evil Revelations: Video modalità RAID con Hunk


Mostrata una delle aggiunte della nuova versione

Resident Evil Revelations

Capcom, a lavoro sulla conversione di Resident Evil Revelations per PC, PS3 e XBOX 360, ha rilasciato un video gameplay in cui mostra una delle aggiunte di questa conversione, ossia la modalità RAID in compagnia di Hunk.

Il gioco verrà rilasciato il 23 Marzo 2013. Buona visione!