Recensione Fahrenheit (PC)


Recensione a cura di Alessio “Beyond” Alessandrini

VERSIONE TESTATA: PC
Sviluppatore: Quantic Dream

Publisher: Atari

Data di Uscita: 2005

Genere: Film Interattivo/Avventura Grafica/Stealth/Survival

Lingua: Italiano

Le cose non sono mai come sembrano. Pensiamo di capire il mondo intorno a noi ma in realtà vediamo ciò che sta all’esterno, ciò che appare. Anch’io ero come te. Anch’io prima credevo nell’umanità, nei quotidiani, nella pubblicità, nella politica e nei libri di storia. Ma un giorno il mondo ti dà un bel calcio nei denti e tu non puoi far altro che vedere le cose come sono per davvero…” – Lucas Kane (Fahrenheit)

Fahrenheit 2

New York, Gennaio 2009. Lucas Kane, un semplice impiegato bancario addetto alla manutenzione di sistemi informatici, si risveglia nel bagno di una tavola calda dopo uno stato di trance scoprendo di aver inconsapevolmente ucciso un uomo del tutto sconosciuto. Da qui partono le vicende di Fahrenheit, nuovo lavoro dei Quantic Dream (Omikron: The Nomad Soul), dove accompagneremo il nostro protagonista in un viaggio verso la verità passando per risvolti paranormali, mitologie, profezie, storie d’amore, ricordi, fughe dalla polizia, stati d’animo altalenanti e mondi immaginari. Oltre al depresso, confuso ma anche profondo e determinato Lucas, il prodotto ci mette anche nei panni dei suoi “avversari” ossia due poliziotti incaricati di catturarlo: Carla Valenti, donna dura, single convinta e claustrofobica fin da bambina, e Tyler Miles, uomo pigro, grande estimatore del suo capo ed estremamente innamorato di sua moglie Samantha. Il punto di forza del gioco sta proprio nel rapporto tra i protagonisti e comprimari, nella loro caratterizzazione profonda e convincente come si è visto in altri pochissimi titoli, nella narrazione delle vicende che nulla ha da invidiare ai prodotti hollywoodiani più blasonati, i passaggi emotivi e psicologici e nell’immedesimazione che si raggiunge soprattutto in alcune fasi di gioco molto coinvolgenti e dal forte impatto emotivo. Dal punto di vista narrativo però non sono tutte rose e fiori, infatti se il gioco si rende incredibilmente interessante ed appassionante per oltre i tre quarti dell’avventura con continui colpi di scena e un ritmo incalzante, verso la fine a causa di una rivelazione un po’ troppo fantasiosa e veramente poco credibile – che fa abbastanza l’occhiolino a Tron – potrebbe leggermente deludere qualcuno.

Fahrenheit

Innovazioni, tre protagonisti, tanta libertà di scelta…ma con quali limiti?

Con Fahrenheit Quantic Dream ha dato vita ad un nuovo genere, quello dei film interattivi. Al centro di tutto c’è la trama, la volontà di raccontare una bella storia adulta cosparsa di significati individuabili tra le tantissime righe di dialogo di cui la sceneggiatura, scritta dal visionario David Cage, è costituita. Lui affronta i temi del cambiamento improvviso, la caduta morale, la quotidianità, la mutazione degli stati d’animo sia fisici, psicologici e della sfera emozionale arrivando a parlare anche del rapporto tra cittadini e media sempre molto superficiale fino a giungere all’apocalisse. La struttura di gioco si divide in decine di sequenze dalla durata complessiva di sei ore circa, ma sono sei ore ricche di varietà e situazioni diverse tra loro, soprattutto nelle prime quattro ore. Fahrenheit infatti sà prendere ottimo spunto da un po’ tutte le tipologie di videogioco esistenti e metterle insieme con un alternanza a dir poco perfetta, a parte nelle ultime fasi di gioco dove si ha l’impressione che a dominare è solamente la componente rhythim game, caratterizzata dall’utilizzo di quicktime events (premere con il giusto tempismo tasti che vengono proiettati sullo schermo): una scelta che evidentemente è derivata principalmente dagli eventi narrativi che ci ritroveremo ad affrontare.

Fahrenheit

Il prodotto è figlio delle classiche avventure grafiche punta e clicca – componente dominante nella prima metà di gioco – con un mirino puntato soprattutto sulle interazioni ambientali con oggetti e sui dialoghi con i personaggi, i quali saranno gestiti in maniera molto realistica presentando un tempo a disposizione sia per fare domande sia per dare risposte. Entrambe le cose, insieme a delle scelte morali che ci ritroveremo costretti a fare, andranno ad influire sulla storia, sulla narrazione degli eventi, sull’ opinione che i personaggi avranno su di noi. La libertà totale di scelta che si respira in Fahrenheit è unica però purtroppo ha le sue grandi limitazioni. Quantic Dream aveva promesso un gioco realistico in cui le scelte ed azioni compiute avrebbero portato ad eventi diversi però ad esempio troviamo la ripetizione del livello ogni volta che in una sezione di quicktime events si fallisce invece di portare alla morte o ad una conseguenza diversa – nella vita reale non ci sono seconde opportunità – e cosa più grande e grave è che il finale – ce ne sono ben tre differenziati abbastanza male – viene deciso soltanto nell’ultimo capitolo del gioco e dipende tutto dall’esito dello scontro finale invece che dalle scelte fatte in precedenza. A questo punto si può benissimo dire che in realtà la struttura narrativa di Fahrenheit, a parte pochissime scelte importanti e che veramente cambieranno qualcosa, si può definire dal background lineare.

Fahrenheit

Come dicevamo in Fahrenheit controlleremo ben tre protagonisti più un comprimario in brevissime sezioni: Markus, il prete della chiesa Saint Paul nonché fratello di Lucas. I due metodi di gioco fuggitivo/sbirro sono molto differenziati: nel primo le nostre azioni sono molto più “stealth”, dobbiamo stare attenti a cosa lasciamo in giro per non allertare la polizia durante qualche ispezione, aggirare i posti di blocco, nascondersi e cosi via, mentre nel ruolo dei due poliziotti saremo alla ricerca di tracce, ci saranno diversi enigmi da risolvere, creare identikit, sezioni nelle proprie abitazioni anche per dare un certo senso di quotidianità e per caratterizzare ancora meglio i loro character design e brevi sezioni persino da survival horror con protagonista Carla e la sua paura dell’oscurità, caratterizzata in modo soddisfacente! In queste sezioni il nostro unico scopo sarà quello di camminare e mantenere l indicatore che comparirà sulla parte bassa dello schermo sempre centrale in modo tale da controllare la respirazione di Carla e non farla andare nel panico. Soprattutto durante le fasi in cui controlleremo Lucas, inoltre, ci saranno dei momenti in cui  avremo a disposizione un tempo limitato per nascondere prove, compiere determinate azioni come fare una chiamata o dilettarsi nella fuga e tutto ciò da un senso di immedesimazione e di pressione perchè ci indurrà a sbrigarci nel più breve tempo possibile, però anche qui nel caso veniamo scoperti o catturati avremo a disposizione infinite possibilità per ripetere le varie scene ed avere successo. Lucas durante la sua avventura avrà anche alcuni flashback che lo ricondurranno a quando era un bambino e in questi livelli dominerà una componente stealth abbastanza basilare, tradizionale e guidata ma con la sua originalità. Dovremo evitare i vari riflettori, distrarre nemici in modi abbastanza scriptati e stare attenti a non essere beccati guardando anche le varie prospettive e punti di vista che il gioco cinematograficamente ci proporrà in sezioni di schermo differenti, un po’ in stile fumetto, risultando molto utili e ben studiate. Passando al sistema di controllo, su PC viene utilizzato il solito sistema WASD per i movimenti in fase esplorativa e il mouse per scegliere la domanda o risposta durante i dialoghi ed ognuna è collegata da un movimento direzionale del mouse come anche tutte le interazioni con l’ambiente, ma il bello sta nel fatto che ad ogni azione è assegnato un movimento in base al contesto in cui ci troviamo. La stessa cosa vale per le scene spettacolari, più energetiche e cinematografiche dove utilizzeremo sequenze di quicktime events – scelti ovviamente per spettacolarizzare – per far eseguire determinati movimenti al personaggio in nostro controllo.

Fahrenheit

Si fallirà quando le nostre vite saranno finite, cioè ad ogni grande sbaglio ce ne verrà sottratta una ed esse saranno recuperabili tramite vari crocifissi sparsi per il gioco. Queste sequenze partono anche durante alcuni dialoghi e servono perlopiù a non far distrarre lo spettatore dal gioco e soprattutto per acquisire informazioni sempre più dettagliate riguardo alcuni argomenti che, se falliamo durante la sequenza, perderemo per il resto dell’avventura – una delle cose più realistiche del titolo-. Ma ci sono anche svariati minigiochi come il suonare la chitarra, gli incontri di box e il basket che ne fanno uso, sempre rimanendo bene nel contesto delle azioni. Fahrenheit essendo un gioco basato sullo status mentale ed emotivo dei personaggi, mostra anche sulla parte destra dello schermo una icona che terrà conto della situazione psicologica del nostro personaggio. Questa è una delle cose che funziona meglio nel gioco perchè ad ogni brutta notizia, scelta sbagliata, situazione deprimente o anche il ridursi all’alcool per fare un esempio fa scendere tale indicatore e serviranno notizie belle, azioni che trasmetteranno felicità o la raccolta di vari bonus sparsi per i livelli per far tornare il buon umore. Se l’ indicatore scende a zero i personaggi vanno in crisi.

Fahrenheit

VIDEORECENSIONE

Una New York divorata da neve incessante ma con vari punti di splendore

Tecnicamente Fahrenheit si presenta più che dignitosamente per quanto riguarda modelli poligonali ed animazioni facciali che riescono ad esprimere anche la minima emozione, merito di un motion capture di ottima fattura. Sia ambienti chiusi che all’aperto hanno il loro fascino artistico e coinvolgono sia visivamente che emotivamente e a contribuire è anche la neve incessante che cade sulla città che unita ad una storia particolarmente profonda come questa crea atmosfera e dipendenza colpendoti al cuore. La recitazione degli attori digitali è a dir poco sorprendente e alcune scene fanno davvero commuovere rimanendoti dentro per sempre. Le storie d’amore unite alle espressioni dei visi e all’atmosfera che circonda il gioco sono qualcosa di unico e persino le varie e brevi scene di sesso catturano per coinvolgimento, anche se ovviamente si riducono soltanto a dei semplici click di mouse. Se tutto questo poi viene accompagnato da una colonna sonora scritta niente poco di meno che dal compositore statunitense, ma di origini italiane, Angelo Badalamenti, famoso per le sue tracce molto cupe e horrorifiche non si può che raggiungere l’eccellenza. I difetti però non mancano come sempre. Nella versione PC si notano tutti i difetti derivanti dalla conversione da console con texture molte volte davvero in bassa risoluzione – soprattutto nelle ambientazioni nel passato di Lucas e Markus – e che proprio in generale non spiccano per dettaglio anche spingendo le varie opzioni grafiche ai massimi livelli. E’ apprezzabile però il supporto all’antialiasing fino ad 8x e del filtro anisotropico fino a 16x che, se impostati al massimo, riescono a regalare un immagine nitidissima anche se i difetti grafici vengono accentuati ancor di più. Nessun glitch o bug da segnalare. Lavoro pulitissimo.

Fahrenheit

Obiettivo quasi raggiunto

Con Fahrenheit i Quantic Dream sono riusciti a regalarci un altro capolavoro dalla splendida trama profonda riuscendo ancora una volta a distinguersi tra tanti nel mercato videoludico. La libertà di scelta data al giocatore è immensa e qualsiasi personaggio presente nel gioco ha un anima, è caratterizzato alla perfezione e vi conquisterà senza dubbio. Purtroppo vicino a cotanta bellezza si affiancano diversi problemi sia narrativi che di gameplay dovuti soprattutto al budget dato agli sviluppatori da Atari che sfortunatamente è in crisi. Se avessero avuto un appoggio più grande da parte del publisher sicuramente sarebbe uscito un lavoro completo sotto tutti gli aspetti e che sarebbe diventato un classico dei giochi di avventura. Il titolo è minato anche da una grafica abbastanza datata in quanto a livello di dettaglio ma che soddisfa ampiamente per la ricreazione e le espressioni facciali dei protagonisti che donano emozioni al giocatore, insieme allo stupendo background e all’atmosfera artica. A completare un opera di tutto rispetto c’è un doppiaggio d’eccezione e una colonna sonora da oscar che risalta qualsiasi momento ed emozione visiva cosi da rendere Fahrenheit un must-buy assolutamente da tenere nella propria collezione e un film completamente interattivo da godersi a luci spente e con le cuffie durante le cupe giornate invernali. Nei videogame ogni emozione vale oro per la loro rarità e il titolo firmato Quantic Dream ne ha da vendere! Lavoro eccellente.

Fahrenheit

Pro

  • Trama appassionante e coinvolgente
  • Caratterizzazione dei personaggi profonda
  • Atmosfera e colonna sonora da oscar
  • Gameplay immediato e profondo nonostante l’esteticità…
  • Integrazione di vari stili differenti di gioco

Contro

  • …ma verso la fine perde molto
  • Non a tutti piace andare avanti di quicktime events
  • Longevità inferiore alla media e rigiocabilità non estremamente elevata
  • Graficamente abbastanza datato
  • Qualche minima imprecisione nei controlli
  • Una scelta narrativa con poco senso

VOTI

QUALITA’/PREZZO: 9

TRAMA/NARRATIVA: 8.9

GRAFICA: 7.9

GAMEPLAY: 8.5

AUDIO: 9.5

LONGEVITA’: 7.5

CARISMA: 9.7

VOTO GLOBALE: 9.2