Recensione DMC: Devil May Cry


Recensione a cura di Alessio “Beyond” Alessandrini

VIDEO-REVIEW

I Demoni tornano tra di noi..o non se ne erano mai andati?

DMC

Un brivido ha percorso la pelle di quei fan che hanno tanto amato i vecchi capitoli della serie nipponica Devil May Cry, quando mamma Capcom ha deciso di affidare lo sviluppo a un giovane ma talentuoso team inglese, i Ninja Theory (Enslaved, Heavenly Sword), per la paura di un allontanamento troppo evidente dai classici canoni della serie, occidentalizzando e trasformando in maniera estrema il prodotto. L’intenzione di Capcom era proprio quella di stravolgere la serie, che ormai cominciava ad invecchiare e ad essere poco innovativa tra un capitolo e l’altro, sia sotto l’aspetto della giocabilità che delle ambientazioni, dando vita ad un qualcosa di fresco, nuovo e moderno, ed è proprio così che si presenta il reboot della serie, ossia DMC: Devil May Cry.

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Un mondo corrotto

La trama è un vero e proprio punto di ripartenza e trova come protagonista il solito Dante, qui adolescente, scapestrato, assiduo frequentatore di night club, donnaiolo e con un oscuro passato alle spalle, che gli verrà svelato da un misterioso ribelle a capo di un’organizzazione terroristica, intenta ad ottenere la libertà da quelle persone che il mondo lo controllano e ci fanno sentire schiavi del sistema, e dalla sua assistente sensitiva Kat. DMC: Devil May Cry ci tuffa in un mondo molto simile al nostro, ma interpretato in chiave visionaria, abbandonando le atmosfere gotiche del passato. Prima di tutto va menzionato il fatto che non sappiamo dove ci troviamo, il nome del posto dove si svolgono le vicende non viene mai nominato e questo perchè Ninja Theory ha voluto farci capire che ovunque andiamo la situazione è la stessa. La corruzione, il potere dei ricchi imprenditori o dei politici sull’intera società, gli inganni, la manipolazione e l’influenza dei media…dietro tutto ciò ci sono dei demoni che agiscono nell’oscurità e che sono sempre tra noi in una dimensione parallela e che coincide con la nostra, una dimensione che ci mostra la verità delle cose, una realtà distorta, un sottile strato invisibile all’occhio umano chiamato Limbo.

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La sceneggiatura non è di certo innovativa e originale, ma coinvolge e risulta godibile dall’inizio alla fine, grazie al carisma dei personaggi e al tema affrontato, ma purtroppo mancano momenti molto emozionanti, importanti colpi di scena e delle forti morali a chiudere in bellezza il prodotto. I dialoghi sono scritti in maniera abbastanza adolescenziale – in contesto con la giovane età di Dante – e a volte cadono nel ridicolo, soprattutto durante alcuni scontri con i boss, dove si và avanti a treni di bestemmie piuttosto banali.

Dante è adolescente ma il suo stile è maturo

Questo reboot porta con sé parecchie innovazioni dal punto di vista del sistema di combattimento. Dante ora può portare con sé fino a otto armi: Rebellion, una spada dall’attacco e velocità bilanciati, e Ebony e Ivory, le due pistole a fuoco rapido dai poteri demoniaci, saranno in nostro possesso dall’inizio del gioco, mentre tutto il resto dell’arsenale, che comprende Arbiter, un ascia demoniaca devastante per gli attacchi verso un unico nemico, Osiris, una falce angelica dai danni leggeri e utile per gli attacchi di mischia, Eryx, dei guantoni legati dall’elemento del fuoco molto forti ma dal raggio d’azione ridotto, Aquila, un arma in grado di lanciare diverse lame contro un gran numero di nemici e bloccarli per un determinato tempo, Ravenant, un fucile a canne mozze molto lento da ricaricare ma estremamente efficace e Kablooey, una pistola in grado di lanciare dardi e di farli esplodere manualmente, verrà acquisito con la progressione della storia.

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Tutte queste possibilità di combattimento riescono a dare una notevole profondità al gameplay, che è risultato divertente, strategico, riflessivo, estremamente diversificato e vario per tutta la durata del titolo. La combinazione di tutti questi elementi descritti è fondamentale per abbattere le molteplici tipologie di nemici presenti durante la nostra avventura, perchè tutto è stato studiato alla perfezione dai game designer per sfruttare al massimo tutte le abilità in possesso di Dante. Ci ritroveremo immischiati, infatti, in grandi scontri dove si alterneranno nemici più esili ad alcuni più possenti, quelli difesi da scudi ad altri volanti che ci attaccheranno a distanza, e questo ci porta a riflettere sulla strategia migliore da utilizzare per sconfiggerli visto che ognuno ha caratteristiche ben diverse e distinguibili dagli altri e quindi dovremmo usare strategicamente armi e combo differenti.

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Ma le abilità di Dante non si fermano qui. Tra le aggiunte, visto che il nuovo Dante è un Nephilim (metà demone e metà angelo), troviamo anche una spinta a mezz’aria utile per schivare attacchi quando combatteremo in volo e per attraversare grandi burroni (a volte poco precisa), le elevazioni angeliche e demoniache che fungono da veri e propri rampini: la prima per raggiungere un determinato nemico o punto dello scenario e la seconda per attirare nemici verso di noi, eliminare le difese come gli scudi o estrarre parti dello scenario, evidenziate da una sfera rossa, per utilizzarle come piattaforma. Tutto ciò rappresenta la componente platform di DMC: Devil May Cry. Possiamo infatti dire, che il prodotto è costituito da un’alternanza tra fasi di esplorazione, che comprendono la ricerca di stanze segrete dove ci sono prove extra a tempo molto varie tra loro (ce ne sono ben 21) e il ritrovamento di chiavi speciali per aprirle, combattimenti e platform davvero perfetta e che regala al titolo un ritmo mai stancante e ripetitivo, ma invece sempre vario e intervallato da tanta varietà. Purtroppo, però, si sente la mancanza degli enigmi, che invece erano presenti nei precedenti titoli della serie, che avrebbero donato qualche ora in più per il completamento della campagna piuttosto breve, rendendola meno lineare e più complessa. Dante, inoltre, avrà a disposizione anche una schivata sottoforma di capriola molto utile negli scontri affollati; ma il problema è che il team ha riservato ben due tasti, L1 e R1, per due schivate identiche, mentre uno dei due poteva essere utilizzato per il sistema di puntamento o lock on, che negli scontri caotici se ne sente spesso altamente la mancanza, visto che può capitare di sparare, colpire o afferrare nemici che al momento non ci interessa eliminare.

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Non mancano ovviamente i boss, che sono caratterizzati da più barre di energia da svuotare. Tali scontri sono anch’essi strategici e si basano sullo studio dei pattern d’attacco dell’avversario, mai molto complessi e articolati, anzi, rispetto ai normali scontri, ci sono persino risultati più semplici da affrontare, ma vanno lodati per la varietà (ce n’è uno contro un demone che alberga nel corpo di un giornalista altamente spettacolare per utilizzo originale delle telecamere e delle scelte artistiche). Ultimo grande ritorno tra le abilità di Dante è quella del Devil Trigger e durante l’attivazione di quest’ultimo lo schermo diventa totalmente bianco evidenziando i nemici in rosso, che vengono scaraventati in aria e Dante avrà un tempo limitato (dipende dalla barra del devil trigger che presenta un limite per l’attivazione) per colpirli indisturbato, avendo anche una potenza di danno maggiore.

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Potenziamenti, negozi, extra e rigiocabilità

In DmC: Devil May Cry ritornano anche le varie statue che fungono da negozi, dove è possibile acquistare potenziamenti sia per le nostre armi che per le abilità peculiari del protagonista e diversi oggetti, come globi d’oro per far resuscitare Dante dopo la morte in uno scontro senza farlo ripartire dal checkpoint, globi verdi di taglia piccola e grande per ripristinare parte della salute e oggetti per aumentare la quantità di devil trigger nei momenti difficili. Gli acquisti di oggetti possono essere fatti spendendo quantità di globi rossi accumulati durante l’avventura, mentre i potenziamenti si acquistano tramite i punti potenziamento, che si accumulano con i punti esperienza guadagnati eseguendo manovre e combo sempre più sorprendenti e spettacolari: più sono elaborate più punti guadagneremo. I negozi sono disponibili sia durante le missioni che a fine livello, dove si tireranno le somme per il punteggio accumulato e il grado di bravura ottenuto: le morti, i globi oro e verdi utilizzati diminuiranno il punteggio finale, dal quale dipende anche il numero di punti potenziamento che otterremo. I livelli di difficoltà sono moltissimi e sono essi a regalare una rigiocabilità del prodotto a dir poco infinita, visto che se giocato solo una volta DMC non durerà oltre le 9 ore complessive.

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Noi abbiamo provato le modalità Cacciatore di Demoni e Nefilim, riscontrando una difficoltà nettamente aumentata nel passaggio da una difficoltà all’altra, durante il quale troveremo nemici in quantità maggiore e molto più violenti che ci costringeranno, già dalle fase iniziali, a scontri molto strategici e attenti. Ninja Theory ha voluto creare un gioco adatto a tutte le fascie di giocatori e ne ha riservata una anche per gli hardcore gamer più esigenti, che potranno trovare pane per i loro denti nella modalità Inferno e Inferno, dove un solo colpo subito sarà fatale e dovrete reiniziare tutta la missione in corso da capo. Finito il gioco, verranno anche sbloccate delle skin speciali come il cambio di capelli per Dante e aspetti estetici diversi per le sue armi.

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Unreal Engine 3, ma sorprende

Tecnicamente il lavoro Ninja Theory si assesta su livelli veramente gradevoli. Pur sfruttando una versione potenziata e personalizzata dell’Unreal Engine 3, il team è riuscito a tirar fuori un prodotto ben dettagliato in quanto a texture, ma soprattutto coloratissimo e affascinante. Oltre ai dettagliatissimi modelli poligonali animati alla perfezione, stavolta ci troviamo di fronte anche a un livello artistico d’eccezione con cromatismi sempre bellissimi e una realizzazione del limbo visionaria e azzeccata con tanti effetti particolari e che regalano originalità e un aspetto unico al gioco. Si spazia, inoltre, molto spesso da cutscene create con il motore grafico del gioco ad altre in computer grafica curatissime, come in Final Fantasy X.

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L’illuminazione, in questa versione PC, è uno degli aspetti più curati e potenziati e regala degli scorci mozzafiato e incantevoli, ma le texture, seppur buone, non sono state ottimizzate e il supporto alle directx 11 è assente, come accade di solito per le produzioni con l’Unreal Engine, ormai un motore vecchio e datato per alcuni aspetti. Ad essere migliorati, rispetto alla versione console, sono la risoluzione in FULL HD e il framerate, che schizza a valori incredibili superando i 60 FPS anche su macchine di fascia media, rendendo l’azione frenetica e fluida come deve giustamente essere in giochi di questo genere per goderseli appieno. Se ci aggiugiamo poi una colonna sonora elettrizzante in cui sono presenti brani dei Combichrist, un gruppo Aggrotech norvegese, e dei bravi Noisia non si può che ottenere una produzione audio-visiva eccezionale. Anche il doppiaggio si assesta su buoni livelli non stonando troppo con i personaggi, a parte quello di Dante che è risultato leggermente infantile. Rimangono purtroppo dei difetti per quanto riguarda le telecamere, che negli spazi stretti e durante gli scontri caotici tendono a posizionarsi in modo confusionario non garantendo una visuale chiara al giocatore, ma accade molto raramente.

DMCDevil May Cry viene stravolto ma è più folle che mai

I Ninja Theory stravolgono il mondo e la storia originale di Devil May Cry, ma riescono a regalare un prodotto a dir poco appassionante ed estremamente folle e divertente, raggiungendo vette di gameplay che i vecchi capitoli potevano solo sognarsi. La varietà e la profondità è tanta e il team ha dimostrato di essere molto appassionato del franchise, scrivendo una sceneggiatura, che, anche se non perfetta, coinvolge e tiene incollati allo schermo, ed è accompagnata da un’alternanza tra le varie componenti di gioco precisa, funzionale, ritmica e ben gestita che non annoia mai il giocatore portandolo al senso di monotonia. Il gameplay è il meglio che si può avere da un action hack’n slash e vi divertirà gasandovi in modo incredibile, grazie anche ad una colonna sonora d’eccezione e un lavoro artistico e di level design affascinante e visionario. I difetti non mancano come una poco precisa gestione della telecamera negli scontri caotici, la mancanza del lock on, che specie in alcune situazioni si fa sentire, e un’ottimizzazione su PC effettuata solo in parte, però Dante è tornato e ha davanti a sé un futuro che, grazie al nuovo team, si prospetta brillante e innovativo.

Pro

  • Produzione audio-visiva notevole
  • Il combat system è il migliore della serie
  • La versione PC è estremamente fluida…
  • Trama interessante…
  • Estremamente rigiocabile

Contro

  • …ma non ottimizzata alla perfezione
  • …ma poco emozionante e innovativa
  • Lock on assente e qualche problema di telecamera
  • Boss fight spettacolari ma abbastanza semplici

QUALITA’/PREZZO: 8

TRAMA/NARRATIVA: 7.7

GRAFICA: 8.4

GAMEPLAY: 9.2

AUDIO: 9

LONGEVITA’: 8.3

ORIGINALITA’: 8.9

GIUDIZIO FINALE: 8.5/10

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