Hands On – Dead Space 3


Hands On a cura di Alessio “Beyond” Alessandrini

dead_space_3_game_2013-HD

Dead Space 3 è il terzo capitolo dell’originale saga fanta – horror di Visceral Games e che verrà distribuito da EA Games il prossimo 7 Febbraio 2013. Ieri, 24 Gennaio, è stata rilasciata una versione dimostrativa sia su PSN che XBLA e abbiamo avuto la possibilità di tornare a vestire i panni di Isaac Clarke, stavolta su un pianeta dal clima ostile e ricoperto da distese ghiacciate: Tau Volantis. Gli spazi oscuri, claustrofobici e ansiosi della nave “Planet Cracker” (nave spaziale incaricata di distruggere pianeti per ricavare minerali), USG Ishimura, ora lasciano spazio ad ambienti perlopiù aperti e illuminati, alternati da fasi al chiuso che finora risultano abbastanza scarse e non particolarmente esaltanti in quanto ad atmosfera. La tensione permanente dei primi due capitoli, che è sempre stata un elemento fondamentale della serie, appare decisamente ridotta al minimo, grazie a momenti molto più rilassati e sereni accompagnati da piccoli spruzzi di horror gratuito, poco originale e banale.

Dead-Space-35

Ad una notevole diminuzione della componente survival horror si affianca un notevole incremento di quella action e da sparatutto in terza persona. In Dead Space 3, infatti, Isaac è in grado di eseguire schivate sottoforma di capriole in tutte le direzioni possibili, premendo due volte il tasto L2 in contemporanea con la levetta analogica sinistra per indicare la direzione dello spostamento e si è rivelata una aggiunta incredibilmente comoda vista la vastità degli scenari e l’incrementata violenza dei nemici, ed è utile soprattutto negli scontri con i boss e in quelli più affollati, che in questa demo non mancano di certo. Aggiunta al gameplay di inutile importanza, invece, lo è il fatto di potersi accucciare dietro le coperture tramite il pulsante R3, visto che non ci troviamo davanti a un titolo stealth dove bisogna nascondersi e passare inosservati.

2013_dead_space_3_game-wide(1)

La componente shooter è rimasta pressochè invariata a parte qualche piccola modifica però molto rilevante. Il protagonista può mirare con il tasto L1 e sparare con R1 come da tradizione, ha a disposizione un attacco secondario utile per atterrare più nemici contemporaneamente attivabile tramite L1 più R2, può ricaricare la stasi con il triangolo, ricaricare l’arma con il quadrato, curarsi con il cerchio, correre tenendo premuto L2, schiacciare e staccare gli arti dei nemici tenendo premuto R2 e usare la cinesi per attivare diversi congegni con la combinazione L1 più cerchio. Sembrano proprio le fasi di combattimento l’apice del nuovo Dead Space ed occupano gran parte del tempo, prendendo sempre in considerazione questa demo. Il mix tra componente shooter ed action, infatti, riesce a regalare grosse soddisfazioni divertendo non poco il giocatore, ma un veterano della serie potrebbe non apprezzare questo cambio di direzione e di approccio, dovuto anche alla scelta di allargare la propria utenza. Munizioni che vengono lasciate dai nemici in quantità enormi, salute che difficilmente scende a zero, atmosfera tenebrosa debole e abbozzata. Il survival e le sue sensazioni sembrano aver abbandonato completamente il titolo.

dead-space-3

Il level design infatti sembra aver preso un impronta molto più lineare e meno articolata che in passato, ospitando un susseguirsi di scontri con nemici e alternandoli qua e là con fasi minimamente esplorative cercando munizioni e materiali all interno di oggetti distruttibili. I materiali che raccoglieremo strada facendo potranno essere utilizzati nelle “stazioni” per il crafting, che torna ancora più profondo che mai, forse anche troppo per un gioco di questo genere. Qui infatti si possono potenziare le armi in nostro possesso tramite appositi potenziamenti o addirittura creare armi personalizzate completamente da zero, montandole pezzo per pezzo. Una novità che sinceramente per il momento abbiamo poco apprezzato vista la natura del titolo. Altra grossa novità è l’impatto cinematografico e l’aggiunta dei quicktime events. In Dead Space 3 sono presenti cutscene interattive realizzate con il motore grafico del gioco, durante le quali dovremo premere diversi tasti che compaiono su schermo al momento giusto e col giusto ritmo. Queste scene sono state inserite per risaltare l’aspetto cinematografico e per spettacolarizzare alcune sequenze ma secondo noi se ne poteva fare a meno, vista la quantità di titoli che ormai utilizzano queste tecniche. Durante una cutscene abbiamo anche avuto un deja-vu che ci ha fatto ricordare Uncharted 2 per l’enorme somiglianza con una determinata scena. Ultimissima aggiunta è la modalità cooperativa a due giocatori. Durante l’avanzamento della campagna single player si può richiamare un’amico nel nostro elenco ed invitarlo a giocare con noi ed ello vestirà i panni di un certo Carver, del quale non sappiamo ancora nulla visto che non siamo riusciti neanche a testare tale modalità. Il design dei livelli e la quantità di nemici e scontri però sembra proprio destinato a questa modalità.

deadspace1

Arrivando alla qualità tecnica Dead Space 3 è un grande passo in avanti rispetto ai predecessori. Texture di alta qualità, fisica e animazioni migliorate, livello artistico che in alcune sezioni sbalordisce grazie ai cromatismi e agli effetti di luce, modelli poligonali, ma soprattutto del protagonista e boss, ottimi e grandiosi effetti speciali a volte veramente spettacolari! L’unico difetto riscontrato è il design dei nemici, abbastanza povero di creatività, ma che si rifà largamente nello scontro finale con il boss.

Dead-Space-3-Roanoke

Dead Space 3 ci è sembrato un netto cambio di direzione e atmosfere che diverte, ma che al momento non colpisce al cuore, grazie alla mancanza dell’elemento che lo ha reso famoso: la paura. Noi ci auguriamo che il prodotto finale sarà più ricco di tensione e forti emozioni, ma per il momento ci appare soltanto come un buon titolo action in grado di farci passare del buon tempo senza esaltarci o sorprenderci. Il 7 Febbraio è vicino e tutto ci verrà svelato.

PRO

– Gameplay divertente e profondo…

– Audio e grafica di alto livello

CONTRO

– …ma con alcuni difetti

– Mancanza di atmosfera e tensione, level design troppo lineare

– Le molte sparatorie e la forte spinta verso l’action potrebbero far storcere il naso ai puristi

Recensione Inception


Recensione a cura di Alessio “Beyond” Alessandrini

Anno: 2010

Regia/Sceneggiatura: Christopher Nolan

Produttore: Emma Thomas. Christopher Nolan

Montaggio: Lee Smith

Effetti Speciali: Chris Corbould

Musiche: Hans Zimmer

Fotografia: Wally Pfister

Scenografia: Guy Hendrix Dyas

Genere: Azione, Fantascienza, Drammatico

Durata: 148 minuti

INTERPRETI

Leonardo Di Caprio, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page, Tom Hardy, Ken Watanabe, Dileep Rao, Cillian Murphy, Tom Berenger, Marion Cotillard, Pete Postlethwaite, Michael Caine, Lukas Haas.

Un viaggio visivamente sorprendente e credibile ai limiti del surreale, dove realtà e sogno sono collegati da una linea sottilissima.

Inception-Widescreen-Wallpaper-1920x1200-2

Dominic Cobb (Leonardo Di Caprio) è il più abile estrattore di segreti ed idee in circolazione e lavora per importanti multinazionali, per le quali ruba appunto idee e pensieri addentrandosi nei sogni dei loro diretti concorrenti mentre questi sono addormentati, tramite un congegno a timer che permette a varie persone di partecipare ad un sogno condiviso. Saito (Ken Watanabe), l’imprenditore di una famosa multinazionale nel campo energetico, proporrà a Cobb di entrare nella mente di un ricco erede, Robert Fischer (Cillian Murphy), e di impiantare un’idea nel suo cervello – una procedura molto complessa chiamata Innesto – in cambio di un permesso che darà finalmente la libertà al pentito, triste e depresso estrattore dal turbolento passato di tornare sul suolo americano e riabbracciare i suoi figli.

Inception-arthur-and-eames-19477759-1920-800

Inception può essere considerato l’apice della carriera del famoso, ma a volte sopravvalutato, visionario britannico Christopher Nolan, che qui lo ritroviamo nei ruoli di regista, sceneggiatore e produttore. E’ incredibile la bravura dimostrata da quest’ultimo nel riportare la struttura tecnica di un sogno su schermo e mutarla in immagini così realistiche da creare un immedesimazione dello spettatore e un coinvolgimento mentale alla ricerca dell’immaginazione: totale, profondo ed eccezionale. La trama seppur esteticamente semplice è ben articolata dal punto di vista della caratterizzazione del personaggio principale in lotta contro i suoi ricordi, il suo dolore, il suo vero amore perduto e dal quale ancora è tormentato sottoforma di ricordo.

Qual è il parassita più resistente? Un’idea. Una singola idea della mente umana può costruire città. Un’idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le regole. Ed è per questo che devo rubarla.”

movies-films-beginning-inception-city-coast-sea-the-destruction-of

Inception oltre ad essere un viaggio visionario all’interno della nostra mente è anche una traversata nell’interiorità delle emozioni e dei sentimenti di Cobb, il quale tormentato dal pentimento e dalla distruzione sentimentale mette a repentaglio la vita di tutti gli altri. Tuttò ciò per trasmetterci che i ricordi dolorosi ci fanno male, ci distruggono, ci perseguitano, fanno del male alle persone che abbiamo intorno e quindi dobbiamo cercare in tutti i modi di eliminarli per sempre e non mantenerli vivi in qualche oscuro posto nella nostra mente. La sceneggiatura è scritta ad opera d’arte e con precisione millimetrica senza alcun buco narrativo o mancanza: è profonda ed importante. Il messaggio più consono che si può produrre dallo script è che una semplice idea può cambiare qualsiasi situazione, può trasformare il mondo, la nostra società, il nostro destino, la vita di un individuo, sia in bene che in male.

Inception

La fotografia, l’uso di colori freddi, gli effetti visivi sono quanto di meglio si può trovare nei prodotti cinematografici di oggi. Tutto è immersivo e spettacolare e lascia a bocca aperta lo spettatore che dai tempi di Matrix non guardava più un film da una certa angolazione e punto di vista. Superlative tutte le interpretazioni degli attori che pongono in primo piano un Leonardo Di Caprio sempre estremamente bravo in qualunque ruolo lo si collochi, una Ellen Page nel ruolo di una giovane talentuosa architetto/designer dei vari livelli dei sogni, maestosa e molto espressiva e un eccezionale Joseph Gordon-Levitt.

CA.0326.INCEPTION.

Inception è risultato come un capolavoro inaspettato che riesce nel difficile compito di creare un universo immaginario convincente e straordinario: un film che riesce ad alternare filosofia, pensieri, azione, fantascienza ed emozioni con un ritmo incredibilmente incalzante e perfetto dal primo all’ultimo minuto senza mai annoiare o risultare banale. Nolan sei finalmente riuscito a stupirci sotto tutti gli aspetti.

Sceneggiatura: 10

Effetti speciali/Fotografia: 10

Tematiche: 9.5

Originalità: 9

Coinvolgimento: 10

GIUDIZIO FINALE: 10/10

Recensione Cloud Atlas


Recensione a cura di Alessio “Beyond” Alessandrini

Anno: 2013

Regia/Sceneggiatura: Andy e Lana Wachowski, Tom Tykwer

Produttore: Fratelli Wachowski, Tom Tykwer, Stefan Arndt, Grant Hill

Montaggio: Alexander Berner

Effetti Speciali: Dan Glass

Musiche: Tom Tykwer, Johnny Klimek, Reinhold Heil

Fotografia: John Toll, Frank Griebe

Scenografia: Uli Hanisch, Hugh Bateup

Genere: Drammatico, Sci-fi, Azione

Durata: 164 minuti

INTERPRETI

Tom Hanks, Halle Barry, Doona Bae, Jim Broadbent, Hugh Grant Susan Sarandon, Hugo Weaving, Jim Sturgess, James D’Arcy, Ben Whishaw, Keith David, David Gyasi, Zhou Xun.

La nostra vita non ci appartiene, da grembo a tomba siamo legati ad altri, passati e presenti, e da ogni crimine ed ogni gentilezza generiamo il nostro futuro.” – Sonmi 451 (Cloud Atlas)

cloud_atlas_banner

Cloud Atlas, diretto dai creatori di Matrix, Andy e Lana Wachowski, e da Tom Tykwer, regista di prodotti come Lola Corre e Heaven, si divide in ben sei storie ambientate in luoghi ed epoche diverse. Nel 1839 un ricco, morente avvocato americano, Adam Ewing, è in viaggio da Sidney verso San Francisco e si scontrerà con il coraggioso clandestino moriori Autua e l’avido, perfido Dottor Goose. Nel 1931 un diseredato, povero e giovane musicista bisessuale inglese, Robert Frobisher, lascia il suo paese d’origine per cercare la fortuna ed ampliare le sue conoscenze musicali a Zedelghem, vicino Bruges in Belgio, dove vive uno dei più grandi compositori della sua epoca, Vyvyan Ayrs, rimasto cieco e malato di sifilide. La terza storia è ambientata nel 1975 a Buenos Yerbas, in California, e vede come protagonista l’abile giornalista Luisa Rey, depressa per la recente morte del padre Lester Rey e in lotta per smascherare i loschi affari della vicina centrale nucleare dell’isola di Swanneeke, in mano alla Seabord Power Corp., una delle maggiori multinazionali nel campo energetico.

cloud-atlasNel 2012, invece, uno sfortunato editore londinese, Timothy Cavendish, si ritrova obbligato a fuggire dai fratelli del suo cliente omicida, ma grazie alla vendetta di suo fratello Denholme finirà rinchiuso in una casa di riposo privato così della sua libertà. In un lontano futuro, precisamente nel 2144 a Nea So Copros, ovvero la Nuova Seoul in Corea del Sud, una artificio servente di una mangeria, Sonmi 451, con l’aiuto del ribelle appartenente all’Unione Hae-Joo Chang, evade dal locale dove era ridotta in schiavitù per diffondere un’importante messaggio a tutto il mondo. Nell’ultima storia, ambientata nel 2321 nelle Hawaii, il vecchio capraio Zachry, membro di un popolo di pacifici contadini terrorizzati dai malvagi, violenti Kona, racconta in uno scenario primitivo post-apocalittico la sua vita dopo la presunta Caduta e la sparizione quasi totale degli Antichi, dei quali i pochi rimasti sono ridotti ad uno stato primitivo. L’arrivo della “Presciente” Meronima, una delle ultime sopravvissute di una civiltà ancora tecnologicamente avanzata,cambierà la sua visione del mondo soprattutto dal punto di vista religioso.

Cloud-Atlas-wallpapers-16

Cloud Atlas è ispirato al romanzo “L’Atlante delle Nuvole” di David Mitchell pubblicato nel 2004 e resta per tutti i suoi 164 minuti di durata molto fedele ad esso a parte qualche raro cambiamento comunque azzeccato e alcune mancanze, alcune anche importanti, dovute ai limiti cinematografici, soprattutto di durata. Le sei storie si intrecciano in modo perfetto, grazie anche a un lavoro di montaggio molto articolato, parallelo e spesso anche frenetico nonché singolare ed innovativo. Si alternano frequentemente scene che spaziano da una storia all’altra: alcune dalla durata di diversi minuti, altre persino di qualche misero secondo, creando così una struttura a mosaico ben riuscita, coinvolgente ma che per alcuni potrebbe risultare leggermente confusa. Stessa cosa vale per la sceneggiatura stessa che presenta dei piccoli buchi narrativi soprattutto in alcune storie, colmabili però leggendo il romanzo o riguardando più volte la pellicola con una visione più attenta ai dettagli. Infiniti sono i messaggi che Cloud Atlas vuole trasmettere all’umanità, molteplici le tematiche che affronta, tutte estremamente adulte e di vitale importanza. La discriminazione razziale e l’abolizione della schiavitù, le discriminazioni omofobe, il potere e il suo impatto sia sull’uomo che lo detiene che sull’umanità, l’avidità e il volere sempre di più, il progredire della scienza e il cambiamento ambientale, la libertà e il concetto di ugualianza (“Se proveniamo da un grembo o da una vasca non importa..TUTTI siamo purosangue” cit. Sonmi 451), l’importanza delle nostre scelte che da un esito negativo o positivo possono generare un futuro differente, l’ordine naturale,il sistema che non può essere mutato e chi ci prova fa sempre una brutta fine.

movies1

Tutto ciò riesce ad arrivare con grande spessore nel cuore e nella mente dello spettatore, istruendolo ed emozionandolo soprattutto nelle fasi finali, grazie anche ad un cast d’eccezione che trova un Tom Hanks in ottima forma in grado di differenziarsi in modo estremo tra un’interpretazione e l’altra – ogni attore è stato assegnato a più ruoli – e una Bae Doona che al sottoscritto ha veramente stupito nel ruolo di Sonmi 451, essendo stata in grado di emozionare grazie alle sue espressioni facciali, alla sua emotività e dolcezza risultando uguale alla descrizione nel libro. Ad affascinare c’è anche una fotografia d’eccezione ed una colonna sonora che presenta brani commoventi ed azzeccati. Nella norma invece gli effetti speciali che stupiscono nella realizzazione della Nuova Seoul del futuro, ma che non gridano al miracolo,visto che comunque parliamo di un prodotto indipendente. Incredibile l’utilizzo del trucco sui personaggi a volte davvero irriconoscibili. Particolarmente incalzante il ritmo con il quale viaggia il film che riesce a non stancare lo spettatore nonostante la sua lunga durata, grazie alla buona alternanza di situazioni che spaziano dalla fantascienza al thriller noire, dal genere storico/avventura alla spassosa commedia in compagnia di Cavendish che riesce a strapparci più di qualche risata.

Cloud-Atlas (1)

 In conclusione possiamo dire che Cloud Atlas è un esperimento più che riuscito e ambizioso, ma che forse non diventerà quel film cult che tanto si aspettava visti alcuni difetti soprattutto legati alla sceneggiatura e al montaggio che per alcuni potrebbe risultare confusionario e di difficile comprensione se non si è letto in precedenza il romanzo. Ma la nostra considerazione è che proprio nel montaggio originale che il film trova la sua maggiore forza accompagnato anche da una trama significativa e memorabile che non si vedeva da tempo nelle produzioni degli ultimi anni. Cloud Atlas è metafora, è profondità…Cloud Atlas rappresenta noi. Le scelte di ciascuno di noi, che sia passato, presente o futuro si ripercuoteranno sempre sull’umanità perchè noi tutti siamo collegati, noi tutti siamo connessi l’uno all’altro e il nostro avvenire sarà condiviso. Cerchiamo di costruirci un bel futuro perchè attualmente viviamo in un mondo malvagio ed avido che non potrà che portarci, per nostra mano, alla definitiva Apocalisse.

CLOUD ATLAS

Sceneggiatura: 8.5

Fotografia/Effetti Speciali: 8.3

Montaggio: 9

Originalità: 9.5

Fedeltà al romanzo: 8.6

Tematiche/Messaggi: 10

GIUDIZIO FINALE: 8.5/10

VIDEORECENSIONE